« Flavia Marzano Mairie de Rome Logiciel libre » : différence entre les versions
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Finalmente oggi abbiamo approvato una delibera che prevede l’impegno all’uso del software libero nella pubblica amministrazione. Voglio partire da un concetto, visto che il mio assessorato si chiama Roma semplice: Roma è semplice se diventa un luogo dove l’esercizio dei diritti e il rispetto dei doveri sono facili per tutti e dove tutti possono contribuire al miglioramento della città. | Finalmente oggi abbiamo approvato una delibera che prevede l’impegno all’uso del software libero nella pubblica amministrazione. Voglio partire da un concetto, visto che il mio assessorato si chiama Roma semplice: Roma è semplice se diventa un luogo dove l’esercizio dei diritti e il rispetto dei doveri sono facili per tutti e dove tutti possono contribuire al miglioramento della città. | ||
E che cosa c’entra questo con il software libero? | E che cosa c’entra questo con il software libero? Intanto prima lo definiamo. Lo definiamo così com'è definito dalla comunità del software libero in quattro libertà: | ||
libertà di eseguire il programma per qualsiasi scopo; [NdT, aggiunto dalla Sig.ra Marzano alla lettura della trascrizione] | |||
libertà di studiare come funziona il programma, il software che stiamo andando ad utilizzare; | |||
libertà di ridistribuirlo, in modo da poterlo condividere; | |||
libertà di migliorarlo, proprio per poter fare meglio il nostro lavoro. Abbiamo un software che potrebbe essere carente in qualche campo e lo possiamo migliorare; | |||
ma sopratutto direi, la possibilità, una volta migliorato, di poterlo ridistribuire anche ad altre amministrazioni. Si può innovare senza colore come dice Alessandro Delli Noci, assessore all’innovazione al Comune di Lecce. Si può e si deve innovare senza colore perché lo abbiamo dimostrato anche con l'incontro che abbiamo fatto il 3 ottobre scorso con l’evento che abbiamo chiamato « Mettiamo in Comune l’innovazione ». Proprio per questo dobbiamo collaborare e condividere. | |||
Ma c'è un ulteriore elemento che forse è ancora più strategico. Avere software libero permette all’amministrazione di poter definire con più chiarezza le proprie strategie. | Ma c'è un ulteriore elemento che forse è ancora più strategico. Avere software libero permette all’amministrazione di poter definire con più chiarezza le proprie strategie. | ||
È già normato dal Codice dell'Amministrazione Digitale, il software libero, fin dal 2005 con il decreto [NdT, legislativo 7 marzo 2005 n. 82]. Ma purtroppo è stato disatteso, non solo in questo amministrazione ma purtroppo nella grande maggioranza delle amministrazioni italiane. E che cosa aggiungiamo allora alla normativa del codice dell'amministrazione digitale? Aggiungiamo fondamentalmente due elementi: la ridefinizione del regolamento (che entro sei mesi dovrà essere fatta) sugli standard tecnologici che la pubblica amministrazione dovrà adottare e le tecnologie nuove adottate dovranno seguire questo indirizzo quindi muoversi preferibilmente verso il software libero. | |||
Ma principalmente è il concetto di condivisione della conoscenza. Il software è conoscenza. Vogliamo condividerlo con altri. Vogliamo fare si che il Paese, tutte le amministrazioni locali e centrali condividano le loro competenze, le loro conoscenze. Il software è conoscenza. Impariamo a condividere anche questo. | |||
==Traduction== | |||
Finalement aujourd’hui, nous avons approuvé une délibération qui prévoit notre engagement à utiliser du logiciel libre dans l’administration publique. Je veux partir d’une idée, vu que je suis adjointe en charge de « Rome simple » : Rome est simple si elle devient le lieu où l’exercice des droits et le respect des devoirs sont faciles pour tous et où tous peuvent contribuer à l’amélioration de la ville. | |||
Et quel rapport avec le logiciel libre ? Avant tout définissons-le. Nous le définissons comme il est défini par la communauté du logiciel libre par quatre libertés : | |||
liberté d’exécuter le programme pour n’importe quel usage ; [NdT, ajouté par Mme Marzano à la lecture de la transcription] | |||
liberté d’étudier comment fonctionne le programme, le logiciel que nous allons utiliser ; | |||
liberté de le redistribuer de façon à pouvoir le partager ; | |||
liberté de l’améliorer, notamment pour pouvoir mieux faire notre travail. Nous avons un logiciel qui pourrait être incomplet dans certains domaines et nous pouvons l’améliorer ; | |||
mais surtout, je dirais, la possibilité, une fois amélioré, de pouvoir le redistribuer aux autres administrations aussi. On peut innover sans couleur [NdT, indépendamment des tendances politiques] comme le dit Alessandro Delli Noci, adjoint à l’innovation de la mairie de Lecce. On peut et on doit innover sans couleur parce que nous l’avons montré avec la rencontre du 3 octobre dernier au cours de l’événement que nous avons appelé « Mettons en mairie l’innovation ». Justement pour cela, nous devons collaborer et partager. | |||
mais surtout, je dirais, la possibilité, une fois amélioré, de pouvoir le redistribuer aux autres administrations | |||
Mais il existe un | Mais il existe un ultime élément, peut-être encore plus stratégique. Utiliser des logiciels libres permet à l’administration de pouvoir définir ses propres stratégies avec davantage de transparence. | ||
Le | Le code de l’administration numérique a déjà établi des normes pour le logiciel libre, depuis 2005, avec le décret [NdT, législatif 7 mars 2005 n°82]. Mais il n’a malheureusement pas été respecté non seulement dans cette administration mais aussi dans la grande majorité des administrations italiennes. Et qu’ajoutons-nous alors à la normative du code de l'administration numérique ? Nous ajoutons principalement deux éléments : la redéfinition du règlement (qui sera faite avant six mois) selon les standards technologiques que l’administration devra adopter et les nouvelles technologies adoptées devront suivre cette direction, donc se diriger vers le logiciel libre de préférence. | ||
la redéfinition du règlement qui | |||
Mais | Mais c’est principalement l’idée de partage de la connaissance. Le logiciel c’est de la connaissance. Nous voulons le partager avec les autres. Nous voulons faire en sorte que le Pays, toutes les administrations locales et centrales, partagent leurs compétences, leurs connaissances. Le logiciel est connaissance. Apprenons aussi à partager cela. |
Version du 28 octobre 2016 à 12:51
Titre : Roma passa al software libero
Intervenante : Flavia Marzano - Assessore Roma semplice
Lieu : Comune di Roma
Date : Octobre 2016
Durée : 2 min 23
Licence de la transcription : Verbatim
Statut : Transcription MO
Transcription
Finalmente oggi abbiamo approvato una delibera che prevede l’impegno all’uso del software libero nella pubblica amministrazione. Voglio partire da un concetto, visto che il mio assessorato si chiama Roma semplice: Roma è semplice se diventa un luogo dove l’esercizio dei diritti e il rispetto dei doveri sono facili per tutti e dove tutti possono contribuire al miglioramento della città.
E che cosa c’entra questo con il software libero? Intanto prima lo definiamo. Lo definiamo così com'è definito dalla comunità del software libero in quattro libertà:
libertà di eseguire il programma per qualsiasi scopo; [NdT, aggiunto dalla Sig.ra Marzano alla lettura della trascrizione]
libertà di studiare come funziona il programma, il software che stiamo andando ad utilizzare;
libertà di ridistribuirlo, in modo da poterlo condividere;
libertà di migliorarlo, proprio per poter fare meglio il nostro lavoro. Abbiamo un software che potrebbe essere carente in qualche campo e lo possiamo migliorare;
ma sopratutto direi, la possibilità, una volta migliorato, di poterlo ridistribuire anche ad altre amministrazioni. Si può innovare senza colore come dice Alessandro Delli Noci, assessore all’innovazione al Comune di Lecce. Si può e si deve innovare senza colore perché lo abbiamo dimostrato anche con l'incontro che abbiamo fatto il 3 ottobre scorso con l’evento che abbiamo chiamato « Mettiamo in Comune l’innovazione ». Proprio per questo dobbiamo collaborare e condividere.
Ma c'è un ulteriore elemento che forse è ancora più strategico. Avere software libero permette all’amministrazione di poter definire con più chiarezza le proprie strategie. È già normato dal Codice dell'Amministrazione Digitale, il software libero, fin dal 2005 con il decreto [NdT, legislativo 7 marzo 2005 n. 82]. Ma purtroppo è stato disatteso, non solo in questo amministrazione ma purtroppo nella grande maggioranza delle amministrazioni italiane. E che cosa aggiungiamo allora alla normativa del codice dell'amministrazione digitale? Aggiungiamo fondamentalmente due elementi: la ridefinizione del regolamento (che entro sei mesi dovrà essere fatta) sugli standard tecnologici che la pubblica amministrazione dovrà adottare e le tecnologie nuove adottate dovranno seguire questo indirizzo quindi muoversi preferibilmente verso il software libero.
Ma principalmente è il concetto di condivisione della conoscenza. Il software è conoscenza. Vogliamo condividerlo con altri. Vogliamo fare si che il Paese, tutte le amministrazioni locali e centrali condividano le loro competenze, le loro conoscenze. Il software è conoscenza. Impariamo a condividere anche questo.
Traduction
Finalement aujourd’hui, nous avons approuvé une délibération qui prévoit notre engagement à utiliser du logiciel libre dans l’administration publique. Je veux partir d’une idée, vu que je suis adjointe en charge de « Rome simple » : Rome est simple si elle devient le lieu où l’exercice des droits et le respect des devoirs sont faciles pour tous et où tous peuvent contribuer à l’amélioration de la ville.
Et quel rapport avec le logiciel libre ? Avant tout définissons-le. Nous le définissons comme il est défini par la communauté du logiciel libre par quatre libertés :
liberté d’exécuter le programme pour n’importe quel usage ; [NdT, ajouté par Mme Marzano à la lecture de la transcription]
liberté d’étudier comment fonctionne le programme, le logiciel que nous allons utiliser ;
liberté de le redistribuer de façon à pouvoir le partager ;
liberté de l’améliorer, notamment pour pouvoir mieux faire notre travail. Nous avons un logiciel qui pourrait être incomplet dans certains domaines et nous pouvons l’améliorer ;
mais surtout, je dirais, la possibilité, une fois amélioré, de pouvoir le redistribuer aux autres administrations aussi. On peut innover sans couleur [NdT, indépendamment des tendances politiques] comme le dit Alessandro Delli Noci, adjoint à l’innovation de la mairie de Lecce. On peut et on doit innover sans couleur parce que nous l’avons montré avec la rencontre du 3 octobre dernier au cours de l’événement que nous avons appelé « Mettons en mairie l’innovation ». Justement pour cela, nous devons collaborer et partager.
Mais il existe un ultime élément, peut-être encore plus stratégique. Utiliser des logiciels libres permet à l’administration de pouvoir définir ses propres stratégies avec davantage de transparence.
Le code de l’administration numérique a déjà établi des normes pour le logiciel libre, depuis 2005, avec le décret [NdT, législatif 7 mars 2005 n°82]. Mais il n’a malheureusement pas été respecté non seulement dans cette administration mais aussi dans la grande majorité des administrations italiennes. Et qu’ajoutons-nous alors à la normative du code de l'administration numérique ? Nous ajoutons principalement deux éléments : la redéfinition du règlement (qui sera faite avant six mois) selon les standards technologiques que l’administration devra adopter et les nouvelles technologies adoptées devront suivre cette direction, donc se diriger vers le logiciel libre de préférence.
Mais c’est principalement l’idée de partage de la connaissance. Le logiciel c’est de la connaissance. Nous voulons le partager avec les autres. Nous voulons faire en sorte que le Pays, toutes les administrations locales et centrales, partagent leurs compétences, leurs connaissances. Le logiciel est connaissance. Apprenons aussi à partager cela.